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EDUCATIONAL: Cosa significa governo tecnico?

In questi ultimi giorni si è molto parlato di Governo tecnico, ma di che cosa si tratta?
Ai sensi dell’art.92 della Costituzione, il Governo non viene direttamente eletto dal popolo italiano, come avviene per il Parlamento, bensì viene nominato dal Presidente della Repubblica. Questo organo, per poter adempiere alle proprie funzioni necessita della fiducia del Parlamento. Nel momento in cui questa fiducia dovesse mancare e il Governo non dovesse più avere il sostegno della maggioranza dei parlamentari, si entra in una fase denominata crisi di Governo.
In risposta a questa crisi vi possono essere due soluzioni: cercare di costituire un nuovo Governo di maggioranza oppure sciogliere le camere anticipatamente ed indire nuove elezioni. Nel momento in cui la prima strada non risulta percorribile perché non vi è più una maggioranza solida e la seconda risulta essere difficoltosa alla luce della situazione contingente in cui si trova la Nazione, vi è la possibilità di percorrere una terza strada: la costituzione di un governo tecnico.
Formalmente il governo tecnico è eguale rispetto al governo c.d. politico (art.92 Cost.) e necessita della fiducia della maggioranza del Parlamento. Rispetto a quest’ultimo, però, differisce in quanto non ha una connotazione politica, infatti il Presidente del Consiglio e la maggior parte dei Ministri non vengono individuati tra i rappresentanti delle varie forze politiche, bensì tra esperti e funzionari indipendenti scelti al di fuori della politica attiva.
Con il termine “governo tecnico” si definisce, infatti, un esecutivo in cui la provenienza partitica dei singoli ministri è tendenzialmente irrilevante; l’elemento su cui si punta risulta essere la risoluzione di problemi nazionali seguendo una “linea scientifica, razionale e rigorosa” [1]. È un fenomeno che si manifesta, prevalentemente in situazioni di crisi o, comunque emergenziali, come può essere la pandemia di quest’ultimo anno, in cui non si possono sostenere i tempi delle campagne elettorali rispetto alle quali risulta quindi impossibile procedere ad elezioni anticipate.
Il governo tecnico presenta quindi delle differenze rispetto a quello c.d. politico: non è il frutto di un patto di coalizione, discendendo, invece dal ruolo di supplenza politica del Presidente della Repubblica il quale, nel momento in cui vi è uno stallo a livello parlamentare, provvede all’individuazione e alla nomina di soggetti in grado di creare un consenso della maggioranza dei partiti. Dal punto di vista esecutivo, invece, possiede margini di operatività ridotti in quanto la sua azione è concentrata sulle operazioni strettamente necessarie alla risoluzione della crisi che ne ha determinato la nascita. Infine, dal punto di vista temporale, essendo un Governo prettamente transitorio, la sua aspettativa di durata risulta essere limitata rispetto al governo “politico”.
Alla luce di tutto ciò, se si guarda al Governo che si è appena costituito (Governo Draghi) lo stesso risulta sì guidato da esperti scelti in ragione delle loro competenze tecniche ma al cui interno vi sono anche ministri scelti sulla base della loro funzione istituzionale.
Dot.ssa Benedetta Barlottini,
Tutor di diritto, matematica, coordinatrice progetto College 2.0
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[1] Draghi, i governi tecnici e i premier. Il nuovo “volto” della Repubblica, Corriere della sera, 14 febbraio 2021