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L’ARCHITETTURA DEL XXI SECOLO. UN PERCORSO TRA ARCHITETTURA, NATURA E SOSTENIBILITÀ
Aggiornamento: 12 mar 2021

I primi 15 anni del 21° secolo hanno prodotto alcune tra le opere più dinamiche e spettacolari di tutti i tempi. Rivoluzionarie per forme, tipologia costruttiva e uso dei materiali, molte sono musei che attirano enormi folle di visitatori affascinati come l'Opera House di Oslo, il OMM Museum, il MAS e tanti altri.
Sebbene il panorama dell’architettura sia diventato più vario e complesso, possiamo individuare una serie di temi distinti.
Il primo, e forse il più importante, riguarda la sostenibilità ambientale che incalza sotto la pressione dei problemi del riscaldamento globale e della dipendenza dai combustibili fossili. L'emergenza intorno alla distruzione della biodiversità, delle foreste pluviali, delle barriere coralline e di molte specie biologiche ha richiamato l'attenzione verso un'architettura “sostenibile“. Questo è ora un concetto piuttosto sfruttato, che si presenta con una retorica non sempre convincente, perché dell’aumento delle emissioni di gas serra sono responsabili anche l'industria dell'acciaio, del vetro, del cemento e delle plastiche, ossia materiali più richiesti da molti architetti contemporanei. Inoltre, gli edifici necessitano ancora dell'impianto di condizionamento, per quanto ci si sforzi di ridurre il costo energetico.
Il secondo tema è il ruolo predominante della progettazione CAD (computer aided design - progetto assistito al computer). Questo strumento ormai fondamentale per la progettazione architettonica e ingegneristica ha dato la possibilità di definire le forme organiche complesse che caratterizzano molti edifici. Tuttavia, come si nota nella notevole varietà delle nuove costruzioni, non esiste più uno stile dominante ma un diffuso eclettismo e una grande imprevedibilità. Questo vale anche per la gamma dei materiali, che includono ora legno, bambù e rame utilizzati in modo inconsueto e ingegnoso.
L'ultimo tema è l'impatto delle costruzioni economiche sull’architettura. Quando nel 2007-2008 della fine del ventesimo secolo, è esplosa la “bolla finanziaria”, lo spostamento della ricchezza ha portato al passaggio della capacità edificatoria dagli USA e dall’Europa verso differenti economie, come Cina, India, Messico, Turchia, Brasile, Indonesia e Vietnam. Sebbene sia ancora parte della storia dell’Europa occidentale, i casi più famosi di architetture ecosostenibili sono presenti in queste nuove nazioni.
Un esempio molto importante in ambito di architettura ecocompatibile e armonia con l'ambiente naturale circostante, è sicuramente l'Opera House di Oslo (Operahuset) progettata da Tarald Lundevall di Snøhetta. Questo teatro e stato descritto come un iceberg, una scintillante collina bianca o una montagna coperta di neve. Costruita in marmo italiano di Carrara proveniente dalle cave della facciata, emerge drammaticamente dalle acque, a est del porto, su una piattaforma inclinata composta da lastre di granito che, man mano che ci si avvicina al teatro, diventano di marmo. Due piani inclinati, asimmetricamente posizionati, fiancheggiano l'edificio e contribuiscono alla creazione di un paesaggio sopraelevato che funge da principale spazio pubblico per la città. L'alto foyer rivestito in legno, le pareti inclinate seguono la forma bombata della parte posteriore della sala principale, dalla tradizionale forma a ferro di cavallo. Buia, intima, anche se ha quasi 1400 posti a sedere, la sala dell'Auditorium dispone di tre gallerie balconate con parapetti in doghe di quercia, a cui si accede da scale tutte rivestite di legno di quercia. Facendo eco alle linee dell’Ekeberg, la lunga bassa montagna a est di Oslo, quest’isola bianca artificiale, che combina tradizione modernità, è stata acclamata come una delle più importanti opere di architettura norvegesi.
Jacopo Genovese,
Tutor di disegno tecnico, automatizzato AutoCad, ArchiCad,
Storia dell'arte e dell'architettura