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Legge 8/10/2019: Il taglio dei parlamentari
In questi giorni si parla di tornare alle urne per votare un nuovo parlamento e un nuovo governo per l’Italia. Non voglio esprimermi circa l’opportunità o meno del ricorso a nuove elezioni in questo momento, mentre imperversa la pandemia e una conseguente crisi economica senza precedenti.
Però voglio rispondere a uno dei nostri allievi che mi ha chiesto “Ma se si andasse al voto come cambierebbe il Parlamento? E il Senato? “
Ecco la risposta
Rispetto alla legge che riduce i parlamentari, approvata ad ottobre 2019 e confermata dal referendum costituzionale a settembre 2020, sono state apportate "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari". Vale a dire che con l’approvazione della legge 8 ottobre 2019 e il referendum costituzionale del settembre 2020 sono stati ridotti ben il 36,5% dei rappresentanti del popolo italiano che siedono in Parlamento e in Senato. I due rami del nostro Parlamento avranno pertanto: 400 deputati invece di 600 a Palazzo Montecitorio e 200 senatori invece di 315 a Palazzo Madama. Le due Camere sono state ridisegnate nelle poltrone occupate con un numero di 345 in meno rispetto ad oggi.
Con le prossime elezioni, quindi rimarranno a casa precisamente 115 senatori e 230 deputati, con un risparmio economico stimato di 100 milioni di euro lordi all’anno.
Ma più che per il risparmio economico in sé, questa riforma ha un apprezzabile valore simbolico: quello di eliminare gli eccessi e gli sprechi delle Istituzioni, spesso appesantite da una burocrazia pesante, lunghi iter amministrativi e spese superflue.
Giovanna Billeci
A.U. Polimnia-Direttrice College 2,0
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