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RICORRENZE: I 100 ANNI DEL PARTITO COMUNISTA D’ITALIA

Storia del Partito comunista in Italia dal 1921 al 1948 [parte 2]



Funerli di Togliatti, di Renato Guttuso, 1972
 

Al termine della Seconda Guerra Mondiale, a seguito del trionfo della Resistenza in Italia, il PCI optò per la collaborazione con le altre forze antifasciste italiane, per consolidare la neonata democrazia nella penisola. Fautore di questa politica era il segretario Palmiro Togliatti, ben conscio che il Partito doveva seguire questa strada per poter essere coinvolto nella ricostruzione del paese.


A questo, la segreteria unisce lo spiccato spirito rivoluzionario e il sostegno all'Unione Sovietica, aderendo al Cominform, l'organizzazione dei partiti filosovietici.

Alcuni dei nuovi protagonisti della scena comunista italiana, oltre a Togliatti, erano Luigi Longo (organizzatore delle Brigate Internazionali nella Guerra Civile Spagnola, pertanto essenziale nell'apparato della Resistenza), Pietro Secchia (partigiano, aderente al Partito dalla fondazione, fino alla propria morte) e Gian Carlo Pajetta (figura di spicco del CLN-Alta Italia).


Dal 1947 le tensioni nella politica italiana non furono poche, dal "caso Ettore Troilo" (prefetto di Milano destituito dal ministro Scelba, scatenando le ire di Pajetta), all'attentato a Togliatti stesso, il 14 luglio 1948: la situazione fu a un passo dall'insurrezione, con la base operaia del PCI che fece partire un grande sciopero con tanto di occupazioni e bande armate, nonostante nessun ordine fosse giunto dalla direzione del Partito.


Tra questi, l'evento più iconico fu l'assalto alla FIAT, dove gli operai portarono le armi in fabbrica e presero in ostaggio Vittorio Valletta (presidente dell'azienda, già accusato di collaborazionismo dal CLN) e altri dirigenti della casa automobilistica.


L'insurrezione non ebbe luogo, per volere del PCI stesso (le probabilità di riuscita di una eventuale rivoluzione erano troppo basse), tuttavia Togliatti, sopravvissuto all'attentato, portò il partito ad essere la seconda forza politica del paese, estremamente influente pur stando all'opposizione per i successivi 30 anni.


La politica togliattiana negli anni '50 prende il nome di "via italiana al socialismo", a causa di un progressivo allontanamento dalla politica sovietica dopo i fatti della rivoluzione ungherese del 1956, soppressa dai carri armati dell'URSS. Fu proprio in quest'occasione che si scavò il solco definitivo tra PCI e PSI, che nel frattempo aveva iniziato a lanciare le prime idee di centro-sinistra con la DC (Democrazia Cristiana).


Il 21 agosto 1964 morì, a Jalta, Palmiro Togliatti. I suoi funerali furono con tutta probabilità il primo grande momento di partecipazione di massa nella nuova repubblica: vi parteciparono oltre un milione di persone.


La segreteria passò nelle sagge ed esperte mani di Luigi Longo, garanzia di continuità in quanto vice di Togliatti stesso, fino al 1972. A questo punto farà ingresso nella storia del partito un gigante della storia politica del nostro paese: Enrico Berlinguer.



Dott. Renzo Vendrasco

Tutor di italiano, storia, latino, filosofia


 



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